Agricoltura 4.0: nuove sfide per il settore Agrifood

L'agricoltura 4.0, Smart Agricolture, o AgriFood, è la chiave per affrontare l'aumento della popolazione e le condizioni climatiche estreme dei prossimi anni, ne abbiamo già parlato qui. La digitalizzazione e la disponibilità di nuovi strumenti si traducono nella necessità di nuove competenze: cambia quindi la figura dell'imprenditore agricolo, che deve saper raccogliere ed interpretare i Big Data per prendere decisioni che riguardano tutta la gestione agronomica dell'azienda. A complicare le cose, in Italia il Digital Divide, la burocrazia e le carenza infrastrutturale ostacolano anche gli agricoltori che hanno già adottato tecnologie innovative.

Come si è evoluta l'agricoltura negli ultimi 100 anni

All'inizio del Ventesimo secolo l'agricoltura (1.0) faceva affidamento principalmente sulla manodopera, ma la produzione ottenuta era piuttosto limitata. Questa condizione si protrasse per qualche decennio, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Negli anni '50 del ‘900 l'introduzione dei fertilizzanti chimici e dei fitofarmaci segnò il passaggio all'agricoltura 2.0. A metà anni '90 l'agricoltura di precisione diede nuovo impulso al settore, grazie all'uso di strumenti di geolocalizzazione satellitare e alla guida automatica dei macchinari: era l'agricoltura 3.0. Oggi, l'uso di Internet, computer e Smartphone, dei sensori per la misurazione ed il controllo remoto, oltre all'acquisizione di grandi quantità di dati, hanno portato il settore ad un nuova era: la Smart Agriculture o agricoltura 4.0.Macchine che comunicano fra loro in autonomia, piattaforme per l'Internet of Things, Big Data, monitoraggio da remoto e in tempo reale: ne abbiamo parlato molto spesso in questo blog, riferendoci soprattutto all'Industry 4.0 e alle Smart Factory, ma sono termini destinati a entrare molto presto nel linguaggio comune degli agricoltori del futuro.

La digitalizzazione nei campi: nuove competenze ed un cambio di mentalità

Secondo Richard Markwell, Presidente di CEMA, l'associazione che rappresenta i produttori europei di macchine agricole, l'agricoltura 4.0 è la prosecuzione di un percorso cominciato tra la fine degli anni '90 e l'inizio del decennio successivo con l'agricoltura di precisione. Si tratta di dare agli agricoltori tecnologie che li aiutino a produrre più cibo, usando meno terra, in modo sostenibile e con prezzi finali accessibili ai consumatori (fonte CEMA). L'agricoltura 4.0 investe tutte le fasi del processo aziendale agricolo e aiuta l'agricoltore a prendere decisioni sulla base di informazioni disponibili in tempo reale. E' un cambiamento che, però, richiede una nuova mentalità e competenze diverse da quelle che sono state necessarie finora.Per esempio, finchè le macchine agricole erano solo meccaniche, per ripararle bastavano comuni attrezzi. Oggi, invece, sono molto più sofisticate, quindi servono tecnici capaci non solo di usare le macchine, ma anche di analizzare i dati che queste inviano, per prendere decisioni che riguardano tutta la gestione agronomica dell'azienda.Si tratta di cambiare l'intero processo, per restare sul mercato ed essere competitivi anche in futuro.

I principali ostacoli in Italia: Digital Divide, infrastrutture, burocrazia

Al 5° Forum Food & Made in Italy organizzato dal Sole24 Ore, il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha dichiarato che 'Un agricoltore negli Stati Uniti può lavorare contando già ora su una rete 5G, in Italia esiste invece un problema di digital divide in molte zone rurali. A dispetto dei progressi tecnologici delle aziende agricole, i problemi sono sempre gli stessi e si traducono in un pesante gap competitivo: le infrastrutture e la burocrazia opprimente laddove sarebbe necessaria la dematerializzazione delle procedure" (fonte: Confagricoltura.it) La speranza che la situazione del nostro Paese cambi rimane, lo dimostra la recente Legge di Bilancio che cerca di promuovere la digitalizzazione dell'Italia con misure interessanti, prima fra tutte l'introduzione dell'iperammortamento.