Industria 4.0, cambia il modello di business: da prodotto al servizio
L'evoluzione del modello di business nell'Industria 4.0: dal prodotto al servizio
Investire nell'Industria 4.0 e rimanere ancorati alla tradizione manifatturiera di 20 anni fa, senza ripensare al proprio modello di business, è come acquistare un'auto di lusso e tenerla chiusa in garage.Non bastano i macchinari più sofisticati ed un sistema per l'Internet of Things che li connetta al resto dell'azienda per avere una Smart Factory, serve un'organizzazione capace di interpretare i dati e orientarli verso il servizio. Nell'era dell'Industry 4.0, infatti, l'eccellenza del prodotto è data per scontata, ciò che conta è come viene servito prima, durante e dopo la vendita.
La Smart Factory è una Service Factory
Se un tempo le macchine erano 'mute", oggi, grazie all'Internet of Things e ai progressi nel campo dell'Intelligenza Artificiale, hanno 'voce" e possono comunicare con noi umani e tra loro. Inviano messaggi, i Big Data, che alimentano la conoscenza sulle condizioni operative, sui consumi, su come vengono utilizzati componenti e macchinari, sul loro fine vita e sulla manutenzione, in un dialogo aperto tra cliente e produttore, in cui il servizio è la variabile che conta maggiormente nella transazione. Il prodotto, da solo, non basta più, quindi la scelta dipende da 'come viene servito" (servitizzazione).
Per approfondire:
Ma c'è ancora poca innovazione nel servizio
Le aziende industriali sono molto attente all'innovazione tecnologica, ma solo finchè si tratta di soluzioni legate al processo produttivo e al reparto R&S. Il livello di adozione delle nuove tecnologie, infatti, è molto alto nella produzione, un po' meno nello sviluppo, basso nel commerciale e ancora più basso nei servizi. Per esempio, nella meccatronica, il livello di adozione è: 69% nella produzione; 43% nello sviluppo; 12% nel commerciale e 11% nel servizio. Il livello di adozione nella robotica, invece, è dell'80% nella produzione; 22% nello sviluppo; 9% nel servizio e 8% nel commerciale (fonte: Industria 4.0? Il cuore non è la fabbrica..., Industria Italiana, dicembre 2017)
Ripensare al modello di business per rimanere sul mercato
Quasi 3 anni fa, nel suo saggio "How Smart, Connected Products are Transforming Companies", Michael Porter, economista di fama mondiale e professore alla Harvard Business School, scriveva: 'L'evoluzione dei prodotti in dispositivi intelligenti e connessi (...) sta radicalmente rimodellando le aziende e la concorrenza. I prodotti continuano ad evolversi anche dopo essere stati acquistati e il rapporto che un'azienda ha con i suoi manufatti - e con i suoi clienti - sta diventando continuo e aperto. (...)Vengono ridefinite le funzioni principali dell'organizzazione: sviluppo del prodotto, IT, produzione, logistica, marketing, vendite e assistenza post-vendita (...) Emergono funzioni completamente nuove, comprese quelle che servono a gestire le enormi quantità di dati disponibili oggi. Tutto ciò ha importanti implicazioni sulla classica struttura organizzativa delle aziende di produzione. Ciò che è in corso oggi è, forse, il cambiamento più sostanziale nelle imprese manifatturiere dalla Seconda Rivoluzione Industriale, avvenuta più di un secolo fa."Stiamo assistendo al passaggio dalla vendita transazionale al prodotto come servizio (product-as-a-service) e questa evoluzione non riguarda solo i beni destinati al cliente finale, ma anche i settori B2B e l'organizzazione stessa delle imprese industriali.Lo scenario sta cambiando, anzi, è cambiato e per le aziende che non si evolvono verso un modello di business orientato al servizio il rischio è di uscire dal mercato in breve tempo.
